Nel Congo a curare gli occhi dei bimbi (da Corriere di Siena 27.06.2013)

CASTELNUOVO BERARDENGA - Sabato scorso, presso il salone della Compagnia organizzato dalla locale Confraternita di Misericordia si è tenuto un incontro con alcuni volontari che hanno preso parte alle missioni in Burundi e Repubblica democratica del Congo. A raccontare quella che per certi versi può apparire "un'avventura" presso l'ospedale di Lumbi, un villaggio sperduto nella foresta nel sud del Congo, sono stati il professor Vincenzo Mittica, oftalmologo alle Scotte, il figlio Pietro, specializzando in oftalmogia, il dottor Pietro Pellegrini, senese, cardiologo Asl 9 di Grosseto, il dottor Mauro Pizzetti pediatra Usl 7 Siena. Come ha osservato il professor Vincenzo Mittica, se Lumbi ha una struttura sanitaria, un orfanotrofio, un servizio "medico" il merito è delle Suore Passioniste che negli anni, un passo dopo l'altro, sono diventate un punto di riferimento per la popolazione. Suor Alberta è l'anima della missione, l'infaticabile "motore" della comunità. "C'è una certa diffidenza, ha osservato l'oftalmologo, a destinare l'otto per mille alla Chiesa perché si teme che i denari si disperdano per mille rivoli lontani dalla beneficenza, ma non è così. I soldi arrivano e sono davvero una benedizione". Ecco il racconto sintetico di una "normale giornata" di lavoro all'ospedale di Lumbi. La popolazione locale, intesa anche quella di villaggi che distano due-tre giorni di viaggio a piedi, ha un'autentica venerazione per il professor Mittica e il figlio Pietro perchè per i malati sono "la Luce". Arrivano a Lumbi quasi ciechi a causa delle cateratte, una malattia sociale tanto è diffusa, tornano a casa che vedono. E sono decine e decine che si mettono pazientemente in attesa dell'intervento. Se non è oggi, sarà domani. Si accampano nei pressi ed attendono il loro turno. E gli altri medici specialisti? Il cardiologo Pietro Pellegrini:  "Non ho riscontrato che due-tre casi di cardiopatie, comunque non operabili a Lumbi, ma nemmeno nella capitale Kinshasa, invece i pazienti accusavano tutti dolori al petto, ma erano dovuti al cibo base della popolazione, la minioca, un tubero che viene estratto dal terreno, tagliato a pezzi, messo ad essiccare sul tetto della capanna, poi macinato e cucinato. Immangiabile, soprattutto pesante da digerire. Alla minioca aggiungono quelle che noi chiamiamo noccioline americane ed un po' di pesce. Problemi di colesterolo assenti… Sono un medico quindi mi occupo comunque dei malati. Il problema vero è la disponibilità dei medicinali. Un giorno è arrivata una signora molto anziana con problemi cardiaci. Avevo due fialedi digitale. Iniettata la prima, la signora ebbe un miglioramento, che si accentuò dopo la seconda iniezione. Il terzo giorno stette di nuovo male, il quarto peggiorò ancora. Perché? Non avevo a disposizione nessun altro medicinale…". Il pediatra Mauro Pizzetti:  "Il mio problema lo stesso di Pellegrini. Visitati i bambini e stilata la diagnosi, doveva seguire la cura appropriata. Ma con quali medicine? Poi ci sarebbe la necessità del controllo periodico, ma in tempi non certo coincidenti con la nostra permanenza a Lumbi…per non parlare delle medicine. Facciamo quello che possiamo, ma talvolta è frustrante doversi fermare". Medici a Lumbi, ma anche personale a supporto, vera spina dorsale della spedizione. A partire da Claudio Bondi, responsabile delle missioni, infermiere professionale, capo sala Pronto Soccorso ospedale di Tarquinia. Tra i fondatori dell'Associazione "Semi di Pace" una onlus che opera ai quattro angoli del mondo. La sua lunga esperienza gli permette di fronteggiare le situazioni, soprattutto a Lumbi di allestire la sala operatoria in modo che si possa intervenire subito sui pazienti nelle migliori condizioni possibili, relativamente ai luoghi, alle attrezzature, alle medicine. Si opera in anestesia locale che ha un effetto di circa trenta minuti, senza antidolorifici. Per interventi simili alle Scotte occorrerebbero cinque ore. E' sempre emergenza nell'emergenza più grave. E gli esiti finalisono spesso "miracoli". Poi Giancarlo Andreoli, pensionato ex ingegnere Enel di Tarquinia. Ha sistemato l'acquedotto, riadattato la pompa che porta l'acqua al villaggio, prima erano le donne che portavano sulla testa enormi vasi, andando avanti ed indietro dal pozzo lontano. Una fatica immane, donne per dire anche bambine. In un villaggio dove non c'è luce, dove non ci sono "officine" per riparare alcunché ,un ingegnere è, come i medici, un inviato dalla Provvidenza. Poi Bernard Chazine, grafico, fotografo, interprete ufficiale con la popolazione una parte della quale ha reminiscenze linguistiche per essere stata colonia francese. Soprattutto un trovarobe inarrivabile. Ed allora? La Misericordia di Castelnuovo si impegna a raccogliere abiti, non di lana ovviamente, occhiali non più usati, anche solo montature, medicinali soprattutto antidolorifici, cortisonici, antibiotici. Si può fare anche "sostegno a distanza" dei bambini. A Castelnuovo c'è già chi lo sta facendo.